Tratteggi di luci ed ombra

Categoria: Mostre

Data: dal 24 maggio 2008 al 14 giugno 2008

Indirizzo: Piazza stella 5, genova

Provincia: Genova

Orario di apertura: dalle 16.30 alle 19

Referente: mario napoli

Per informazioni: 0102468284

E-mail: info@satura.it


SATURA associazione culturale   centro per la promozione e la diffusione delle arti

piazza Stella 5/1, 16123 Genova tel/fax: 010.246.82.84 // 010.66.29.17 cell. 338.291.62.43

e-mail: info@satura.it   http:// www.satura.it

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

 

 

sabato 24 maggio 2008 ore 17:00

sala pozzo - inaugurazione

 

< TRATTEGGI DI LUCI ED OMBRE >

 

mostra personale di GIOVANNA LOX

 

a cura di Maura Ghiselli

 

aperta fino al 11giugno 2008

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

 

Genova, SATURA associazione culturale

 

“Tutte le ombre parlano da sole, sottovoce.”

POETE MAUDIT

 

Citando un famoso saggio di E.H. GOMBRICH, che analizza la fondamentale importanza di luci ed ombre all’interno della storia dell’arte, così come, in maniera più ampia, all’interno della conoscenza umana, “…l’occhio è uno strumento che si è evoluto in milioni di anni per permettere alla maggior parte degli organismi dotati di movimento di trovare la propria strada nel mondo…si tratta di un risultato che dipende quasi esclusivamente dalle modificazioni che intervengono nella luce ambientale quando essa cade sugli oggetti che si trovano all’interno del nostro campo visivo…ma le informazioni che i nostri occhi sono capaci di trasmettere al cervello sono così varie e molteplici che la nostra percezione deve essere SELETTIVA.”

Le figure ingenuamente abbozzate da Giovanna Lox, mostrano forme semplici, plasmate da pochi gesti, essenziali ma al contempo incisivi, che ci richiamano ad un’immediatezza espressiva, la quale trova proprio nel ricercato e consapevole gioco tra luci ed ombre un alleato prezioso ed indispensabile, protagonista della scena non meno della creta dalla quale nascono.

I suoi soggetti, che prendono corpo e vita da questa volontà di comunicare attraverso forme solo timidamente delineate, sono percepite da chi le osserva in maniera totalmente completa e finita: poche parole, ma che si fanno capire.

E quello che ci sfugge tra le righe ci regala il piacere di una libera e soggettiva interpretazione personale.

Si tratta di una scultura che ambisce a descriversi con un solo gesto, anziché con dovizia di “parole” e particolari.

Tornando a Gombrich, questo perché “…non dobbiamo presumere che gli artisti non vedano ciò che non realizzano.”

 



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