Tavor art mobil.

Tavor art mobil. Segnalato da Tavor

Tavor

Categoria: Mostre

Data: dal 11 dicembre 2011 al 10 febbraio 2012

Indirizzo: Via Antares 32, Capoterra.

Provincia: Cagliari

Orario di apertura: 19

Come arrivare: Da Cagliari direzione Pula.

Referente: Mimmo Di Caterino

Per informazioni: 3807181951

E-mail: mariopesceafore@lifegate.it


 Tavor Generation Art Mobil:

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Starting from 11 December at 18 e 30.

path # 1

Visual artistis : Alessandro Sanna, Peppe Esposito e Donato Arcella.

Guests in the gallery furniture:
Laura Sanna, journalist for "24 Sardinia".

Dario Cosseddu, word activist, poet, philosopher and militant writer.


Mimma Ferraraccio, a researcher in art education applied to a social opportunity for better life.


Tavor Generation Art Mobil:
11 Dicembre 2011 - 11 Febbraio 2012

Il "Tavor Generation Art Project" a cura del duo d'artisti visivi Ardau - Di Caterino inaugura la sua programmazione l'undici Dicembre 2011. Per tutto il 2012 la folle e criminosa mente del duo di artisti disonesti, delinquenti e sciacalli ha deciso d'innescare un nuovo e terribile processo di fermentazione creativa attraverso i social network concependo un ciclo di sei mostre bimensili temporanee mobili (in auto) che si muoveranno sulle traiettorie quotidiane dell'autovettura, la micropersonale mobile inaugurerà privatamente ogni due mesi alla presenza di tre autorevoli invitati condotti in auto che si muoveranno su una traiettoria poetica vicina concettualmente all'opera degli artisti esposti, i sei appuntamenti nasceranno in diretta sul social network facebook e dall'inaugurazione mobile verrà tratto ogni due mesi un video pubblicato su you tube retorico di becera propaganda pubblicitaria finalizzato a sdoganare in chiave pop (popolare e populistica) l'opera degli artisti presentati.
L'undici Dicembre si comincia con gli artisti visivi Alessandro Sanna altrimenti conosciuto dai più come Quilo dei Sa Razza - Maloscantores; Peppe Esposito direttamente dal Padiglione Italia-Campania della Biennale più discussa della storia della nostra nazione e Donato Arcella ex paparazzo e filmaker free sospeso tra l'underground ed Mtv; presenteranno il loro lavoro la giornalista Laura Sanna, la ricercatrice didattica Mimma Ferraraccio e l'attivista poetico Dario Cosseddu.

info: 3807181951
e-mail: mariopesceafore@lifegate.it
mariopesceafore@hotmail.it

"L’idea di organizzare una mostra d’arte itinerante dentro un’auto privata è una performance artistica, anzi una “performance dentro una performance”.
Ricordo Woody Allen col suo "La rosa purpurea del Cairo" in cui il personaggio virtuale, protagonista di un film esce dallo schermo per conoscere una spettatrice reale particolarmente assidua; lo spettacolo si sposta dallo schermo alla platea e alla vita reale e da quel momento questa azione surreale diventa il soggetto del film di Woody.
Non posso non citare “la Condition Humaine” di René Magritte Opera parodossale di una rappresentazione che è essa stessa sub-rappresentazione del reale (un dipinto che rappresenta una finestra parzialmente filtrata da un altro dipinto, a sua volta realtà virtuale del panorama che si scorge fuori dalla finestra), forse però all’origine di tutto sta Pirandello nella sua fase del teatro nel teatro in cui i personaggi e/o gli attori e/o il pubblico perdono la loro subordinazione al volere dell’autore della piece diventando essi stessi oggetto dell’azione teatrale.
Veniamo al dunque: Tavor Art Mobile; L’idea della mostra dentro un’auto che viaggia con a bordo il visitatore della mostra è stimolante: l’azione è compiuta dal visitatore o dal critico o dal cliente, che con il suo commento prende parte attiva alla creazione della performance, traslando da persona reale a personaggio virtuale, parte integrante e integrativa dell’opera (teatro nel teatro). Il tutto viene filmato e pubblicato, distribuito a chiunque ne voglia fruire.
Surreale e favoloso.
Quanto a Peppe Esposito autore della composizione visiva che sta al centro della macchinazione artistica è, per me, un’acquisizione recente; conosco le sue opere basate su elaborazioni fotografiche solo da internet ed ora ne posso osservare una dal vivo. Essa consiste in un accostamento di due bambole sudamericane a forte carica sessuale anzi gli organi sessuali sono talmente evidenziati da assumere il ruolo di protagonisti; la parte che rappresenta il tutto.
Anche la didascalia sottolinea la centralità dell’azione sessuale.
Una promessa di matrimonio in cambio di una prestazione sessuale. Ma il soggetto della promessa fedifraga non è precisamente il personaggio maschile, infatti la posizione dei soggetti e la loro illuminazione rivelano l’identità del vero attore della commediola (non in senso riduttivo, ma riferito alla brevità dell’azione), cioè il fallo.
Ricordo di aver visto tanti anni fa una mostra di arte peruviana pre-colombiana ridondante di falli enormi a guisa di utensile domestico (caraffe, tazze,…) non so se le bambole ritratte da Peppe siano peruviane, ma la matrice culturale è quella.
So che l’accostamento apparirà blasfemo, ma a me ricorda la pittura caravaggesca con quelle lame di luce in forte contrasto con lo sfondo che rimane in penombra; ma anche con la natura popolaresca dei soggetti, così come i modelli del Merisi: madonne con aspetto di popolane – se non vogliamo dire prostitute -, santi che parevano provenire dal mercato ortofrutticolo più che dalla vicina canonica. Analogamente Esposito utilizza due bambole frutto della giocosa creatività di qualche artista popolaresco sudamericano.
In ultimo, che dire della spiccata carica sessuale? Dipingendo l’ “amor vincit omnia”, Caravaggio non afferisce a leggiadre filosofie platoniche, ma a brutali stimoli e pruriti; e la prima versione di “San Matteo e l’angelo”? era talmente azzardata che la committenza la rifiutò adducendo, a pretestuosa giustificazione, che Matteo veniva degradato al ruolo d’analfabeta bisognoso di guida alla scrittura, ma la motivazione vera stava nella provocatoria sensualità della posa dell’angelo; è così anche nella poesia erotica di Esposito, dove la femmina accetterà di buon grado la proposta del partner superdotato, fingendo di credere all’improbabile promessa nuziale. La civiltà occidentale paragonata a quella tradizionale peruviana risulta assai più ipocrita." Giorgio Saba



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