Nello spazio

Nello spazio Categoria: Mostre

Data: dal 01 settembre 2008 al 31 dicembre 2009

Indirizzo: www.geometriefluide.com

Provincia: Forlì - Cesena

Sito internet: www.geometriefluide.com

E-mail: info@geometriefluide.com


Piccoli spiriti
Le opere qui esposte riflettono un momento particolare della continua sperimentazione di Alessandra Cocchi in cui l'artista sente la necessità di affrontare i valori assoluti dell'esistenza.
Il gioco e la dimensione dello spirito libero e leggero, questa volta, sono presenti, ma in tono minore.
Quasi a volere scavare nell'abisso dell'anima alla ricerca di significati ontologici, l'attenzione si concentra sul segno e il colore scompare. Sono segni primordiali dotati di grande forza espressiva ma anche temperati da un ritmo compositivo controllato, da una elaborazione calcolata e istintiva al tempo stesso, frutto di una riflessione matura sulle esperienze dell'arte moderna.
Non è facile definire queste opere apparentemente semplici dove la carta, antico supporto, viene portata oltre il proprio limite naturale per diventare rilievo, volume che genera forme nello spazio. Lo spazio sembra essere quello, rarefatto, quadrato e puro dell'astrattismo, ma l'impeto del segno evoca gesti antichissimi, rituali ed espressivi, sospesi tra un graffito rupestre primordiale e una cerimonia del tè. La tensione scaturisce dall'aver intuito questi opposti, apparentemente inconciliabili, potenzialmente distruttivi, dominandoli con arte.

Alberto Severi

Onirici Realismi

Alessandra Cocchi attraverso i suoi Rilievi ci restituisce, poeticamente, il profilo segreto di un linguaggio onirico che si articola per intimi grafemi che, riemergendo da un subconscio materico-cartaceo, si disvelano in tutta la loro "leggerezza": una leggerezza che si associa, indubbiamente, ad una indiscussa precisione e determinazione del segno creativo. La carta utilizzata dall'artista non è quindi banale supporto, bensì sostanza prima: materia-colore viva resa feconda da una luce sapientemente catturata per additarci così le infinite e raffinate possibilità espressive di uno dei materiali più comuni della nostra quotidianità. Ma diremmo, anche, lavori da ascoltare, oltre che da vedere: che nascono, quasi impercettibilmente, dal silenzio dello spazio-carta, per trasmutarsi in veri e propri "segni-neumatici" di un intimo canto dell'anima.

Johnny Farabegoli

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