Maravee eros | visionario

Segnalato da Atemporarystudio

Atemporarystudio

Categoria: Mostre

Data: dal 27 ottobre 2012 al 11 novembre 2012

Indirizzo: Via Fabio Asquini 33100 Udine

Provincia: Udine

Orario di apertura: tutti i giorni 16-21.30

Sito internet: www.progettomaravee.com

Referente: AtemporaryStudio


MARAVEE EROS 2012 DUPLICA.

VENERDI’ 26 OTTOBRE LORENZA FRANZONI E GIAN PAOLO TOMASI PROTAGONISTI AL VISIONARIO DI UDINE

 

Intitolata Maravee Eros. Omaggio a Tina Modotti fra passione e riflessione in fotografie, installazioni, video, film e performance, dopo la preview pordenonese con lo spettacolo estivo We love Tina, realizzato con Cinemazero e la collaborazione del Comune di Pordenone e la vernice della mostra|evento al Castello di Susans con la mostra Sensi Nudi, la video installazione A fior di pelle di Bigas Luna,  il video mapping di Elisa Seravalli, la performance Tinissima Enamorada di Luisa Vermiglio e la degustazione allestita negli Erotic Food Ambient scenografati dalla set designer Belinda De Vito, Maravee Eros approda al Visionario di Udine

venerdì 26 ottobre con la personale di Gian Paolo Tomasi Messa in scena per eros a dialogo con le foto di scena del film The Tiger’s Coat -unica pellicola sopravvissuta alla carriera cinematografica di Tina Modotti le cui immagini sono custodite nell’archivio di Cinemazero di Pordenone - e la performance Bagaglio di e con Lorenza Franzoni.

 

Ideata e diretta da Sabrina Zannier, gestita dall’Associazione Maravee grazie al sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione CRUP e alla prestigiosa partnership di Gervasoni, ai quali si aggiungono i sostegni dei Comuni di Pordenone, Udine, Majano, Reggio Emilia e della Banca Popolare FriulAdria – Crédit Agricole, e le prestigiose collaborazioni del Centro Ricerca Archiviazione Fotografia di Spilimbergo (PN), del Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, del Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia di Trieste, della Scuola Mosaicisti del Friuli, del Liceo artistico “Sello” di Udine e delle Obalne Galerije di Capodistria (Slovenia), la rassegna che anche in tempi di crisi e di tagli alla cultura continua a crescere offrendo sempre nuove proposte che dall’arte visiva sfociano nel teatro, nella musica, nel design, nella moda e da quest’anno anche in significative collaborazioni pluriennali sul fronte del cinema grazie dagli accordi siglati con Cinemazero e con la Cineteca del Friuli. Queste due realtà infatti hanno concorso al rilancio della figura e dell’opera di Tina Modotti, della quale Cinemazero conserva a livello internazionale il più nutrito archivio di stampe fotografiche e documenti. Le mostre sono inoltre rese possibili dalla collaborazione con le gallerie: Elleni di Bergamo, Zonca&Zonca, Robilant+Voena e Cà di Frà di Milano, LipanjePuntin di Trieste e Studio La Città di Verona

Facendo leva sui significati filosofici e sociologici di Eros, la rassegna punta l’attenzione  sul “motore di ricerca” che da sempre sostiene, alimenta e fermenta l’esistenza dell’uomo: l’amore, inteso come passione e dedizione, carnale e viscerale, intellettuale e sensoriale, per l’altro da sé, sia esso la persona, la natura o l’arte stessa. Donna, fotografa e rivoluzionaria, che visse e operò tra avventura e sacrificio, sangue e romanticismo, intrigo e morte, di Tinissima Maravee omaggia il volto più femmineo della sua complessa identità. Quello della stella hollywoodiana del cinema muto, della modella di grandi fotografi e pittori, acclamata dai giornali dell’epoca come bellezza sensuale ed esotica, distintasi per una recitazione incentrata sull'espressività del volto che, più contenuta rispetto a quella delle divine del muto, confermò quella sua modernità artistica che trovò la massima espressione nell’arte fotografica. Mettendo in scena questo suo specifico profilo, l’omaggio si sviluppa in chiave strettamente contemporanea, per condurre la figura storica di Tina Modotti nel presente, a ridosso di un tema, quello dell’amore, che fa da ponte tra epoche diverse.

                                                                                                                            

VISIONARIO DI UDINE | LA MOSTRA

Messa in scena per Eros

Personale di Gian Paolo Tomasi e foto di scena del film The Tiger’s Coat

Mettendo in relazione le grandi opere fotografiche di Gian Paolo Tomasi con le foto di scena del film The Tiger’s Coat (provenienti dall’archivio di Cinemazero), unica pellicola sopravvissuta alla carriera cinematografica di Tina Modotti, la mostra si fonda sul concetto di “messa in scena” tra cinema, teatro e arte contemporanea, nello specifico di quell’espressione fotografica ottenuta dalla realizzazione di scenografie e travestimenti, reali o virtuali che siano. Giocando sul rapporto tra realtà e finzione, rappresentata dalla “messa in scena” cinematografica all’epoca del muto e dalla “messa in scena” di un’opera fotografica d’oggi, la mostra apre curiosi parallelismi sul fronte della molteplicità identitaria. Dalla duplice identità di Tina Modotti entro la trama del film si approda così alle plurali identità messe in scena da Tomasi fra star del cinema contemporaneo, come Monica Bellucci, e figure tese fra santi, miti e quotidianità attinte dalla pittura antica e dalla cultura contemporanea.

 

VISIONARIO DI UDINE | EVENTO INAUGURALE

Bagaglio

Performance di e con Lorenza Franzoni

La performance dell’attrice-autrice Lorenza Franzoni, co-prodotta con il Comune di Reggio Emilia nell’ambito del Festival 167 Contatto e fondata sul diretto coinvolgimento del pubblico, è un omaggio alla vita di Tinissima, fondata sul viaggio, iniziato con l’emigrazione dal Friuli all’America. Bagaglio è un gioco sociale che comincia in un luogo pubblico svuotando borse, zaini per metterseli in testa come pennacchi e poi continua utilizzando gli oggetti in essi contenuti - legati ad affetti, comodità e dichiarazioni di stile - per costruire immagini inaspettate. Così la borsa, il nostro bagaglio culturale, diventa il mezzo per inventarci un nuovo codice mondiale, un modo per viaggiare nel nostro aspetto diventando altri e promuovere culture tribali inesistenti ma familiari perché nate dalla messa in scena di ciò che riconosciamo. 



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