La scenografia nel presepe

Segnalato da Tilbuz

Tilbuz

Categoria: Mostre

Data: dal 23 novembre 2013 al 18 dicembre 2013

Indirizzo: Corso della Repubblica 68, Castel Gandolfo (Roma)

Provincia: Roma

Orario di apertura: lunedi chiuso, mart/ven 17-20, sabato e festivi 10-13 e 17-21

Sito internet: https://www.facebook.com/pages/Centro-ARTE-Castelgandolfo/124777854387703?fref=ts

Referente: SILVIA EMILI

Per informazioni: 3287059139

E-mail: artecastelgandolfo@libero.it


 Giulio Pettinato, scenografo, pittore, designer, ma soprattutto poeta dell’immagine, torna con i suoi presepi a proporci non tanto, e non solo, una tematica che, per quanto sempre viva e valida, viene troppo spesso banalizzata, ma piuttosto uno spunto di riflessione su una serie di valori che girano intorno all’evento della Natività: quindi la vita che sboccia, il contesto familiare, il senso di mistero che lega tutti noi all’esistenza. Chi si mettesse a cercare con puntiglio, in questi presepi, la simbologia un po’ scontata, alla quale peraltro siamo stati abituati, avrebbe forse qualche delusione, perché il nostro artista si compiace di creare metafore e invita lo spettatore a dare ciascuno la propria lettura agli elaborati che sono, infatti, uno diverso dall’altro. Pettinato è veramente un maestro nell’ideare e nel realizzare queste scenografie presepiali, servendosi di materiali tutto sommato “poveri”: polistirolo, legno, colle, polveri di marmo, stoffa, colori all’acqua…e poi, ecco che salta fuori lo scenografo teatrale (il primo “mestiere” di Giulio), a inventare marchingegni, effetti di luce, prospettive inaspettate. Poco importa se la “Notte Santa” è ambientata fra colonne doriche, su una terrazza vista mare, in un povero cortiletto di paese con tanto di catastina di legno per il camino, muri scrostati e scalinate un poco sconnesse. È l’eterna magia del teatro, quella che Giulio vuole riproporre, del teatro del mondo però, di quello che quotidianamente ci vede protagonisti, comparse, figuranti. Pettinato ama ripetere che senza l’anima, senza la poesia, certe cose non riuscirebbe a farle, neppure a concepirle: ebbene, dalla sua anima e dalla sua terra di Calabria, Giulio riesce sempre a caricare i suoi presepi di un tenero calore d’altri tempi.

Mario Stara



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