Guerra alla Guerra ShingLe22j

Guerra alla Guerra ShingLe22j Segnalato da Eva Pedroni

Eva Pedroni

Categoria: Mostre

Data: dal 23 gennaio 2009 al 03 febbraio 2009

Indirizzo: Castel Sangallo di Nettuno

Provincia: Roma

Sito internet: www.shingle22j.com/


Dal settimo canto, preso da “L’istruttoria”, Oratorio in 11 canti di Peter Weiss, mi sono ispirata per creare un’installazione intesa a collocare il fruitore dentro la memoria di ogni vittima, investendolo, in tal modo dei , delle paure, delle speranze, delle sofferenze dei condannati a morte. Il seguente racconto sarà ben visibile al pubblico prima di avere accesso all’interazione con l’opera, per renderlo consapevole dell’esperienza fruita.
Dal Settimo Canto della Parete Nera
“…Le fucilazioni venivano eseguite davanti alla parete Nera, nel cortile del Block Undici… era fatta di grosse tavole… il legno era coperto di tela da sacchi catramata... alta circa tre metri larga quattro … Gli Haftlinge erano messi con la faccia contro la Parere… l’esecutore si accostava al primo alzava la carabina fino alla nuca e sparava da una distanza di circa dieci centimetri quello che stava vicino vedeva tutto Appena caduto il primo toccava a lui… Furono fucilati anche donne e bambini… l’accusa era di contrabbando o di contatti con gruppi di partigiani… il giudice leggeva la sentenza… la maggior parte dei condannati non capiva la lingua e non aveva idea del perché fosse stata arrestata… Durante una seduta del tribunale si leggevano in media 100-150 condanne a morte la seduta durava un’ora e mezza- due ore si faceva ogni due settimane… Furono fucilate alla Parete Nera circa 20000 persone...”.

Ho ricreato una parete simile a quella descritta nel canto ed in essa ho scavato dei calchi che testimoniano, nell’assenza della materia, la presenza di coloro che sono stati fucilati in ogni guerra (La fucilazione durante il XIX secolo ebbe una diffusione mondiale, arrivando anche in Asia e in America del sud. Fu tuttavia nel XX secolo che questo metodo di esecuzione ebbe più successo e divenne il più utilizzato al mondo. Negli eserciti la fucilazione rimase l'unico metodo di esecuzione e venne applicato soprattutto nella prima e nella seconda guerra mondiale. Durante quest'ultima, secondo stime non certe, ci sono state 30.000 esecuzioni nella Wehrmacht (di cui 15.000 senza processo nel 1945). Invitando lo spettatore, di ogni sesso, di ogni razza, di ogni età (come accadde durante le fucilazioni), ad occupare fisicamente gli spazi, testimoni muti delle atrocità, voglio fare in modo che possa investirsi di tale passato e comprendere che la guerra non è altrove e come da spettatore si possa facilmente, tanto inconsapevolmente, diventare protagonista degli eventi. Mi auguro che vivendo personalmente tale condizione possa interiorizzare la paura, l’incredulità, le speranze di una improbabile salvezza, la fine di ogni progetto per il futuro… Capire, come spiega Jean-Paul Sarter ne “Il Muro” “…E sapevo bene che, per tutta la notte, a cinque minuti l’uno dall’altro, avremmo continuato a pensare le cose nel medesimo tempo, a sudare o a rabbrividire nel medesimo tempo… semplicemente perché stavamo per crepare insieme… “ e “…Penso che vorrò rientrare nel muro, spingerò il muro con la schiena con tutte le mie forze ed il muro resisterà, come negli incubi”.


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