Dimensione arte presenta asfissia nell' arte

Segnalato da Mario Castellese



Categoria: Mostre

Data: dal 22 marzo 2012 al 30 marzo 2012

Indirizzo: Biblioteca - Palazzo Dolfin Casale via Roma 3 Rosà

Provincia: Vicenza

E-mail: mario.castellese@tin.it

 Si può ben dire " ARTE NELL'EGEMONIA DEL POTERE ". Usando due termini che possano detronizzare l'arte in uso al potere, vale a dire ORIGINE E/O GENERAZIONE. Come chiedersi: è bene mangiare cibo crudo o sottoposto a cottura? Penso ci troviamo compressi in un estasi vagante. Forse l’arte è stata ed è l'asfissiante ricerca d'identità, all'inizio SOPRANATURALE quindi SOSPESA poi OGGETTUALE ora VIRTUALE. Quale sarà la prossima ricerca per un'identità che tenti di inscrivere l'immortalità, in uno spazio temporale sempre più breve? Per uscire da questo pathos labirintico, l'arte deve scomparire definitivamente, come sono scomparse altre forme di vita. Il discorso così, può seguire variazioni tematiche infinite, senza trovare una soluzione, se non la sua scomparsa, come cicatrizzazione di una ferita millenaria ancora aperta. Ma è probabile che la considerazione sia pura utopia. Da circa due secoli l'arte è divenuta un crescendo di utilizzo massificato e iperprodotto, in cui tutto si è mescolato per non dar modo alle idee artistiche di mettere in luce e mostrare i significati, le forme ugualitarie e comuni insite in ogni essere umano. Per cui, al di là della sua primitiva funzione sacra, si è imposta in maniera scaltra, la pratica estetica. Nel presentare questa piccola installazione, ci si è addentrati in un tentativo rudimentale, di creare una difficoltà fisico-motoria ai visitatori, per  far percepire la non facile visione insita nel messaggio lucente dell'arte. Costringendoli a dei movimenti inconsueti nell'attraversarla, lungo il percorso verranno disposte opere di varia tipologia artistica, con insito il messaggio di asfissia a cui si è sottoposti nelle molteplici sfaccettature della struttura " MODERNA". La strada dell'innocenza è stata abbandonata. E il sacrificio come tale è divenuto unidirezionale ed egoistico.

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