De-finire

De-finire Segnalato da Co.61 Gallery

Co.61 Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 03 luglio 2010 al 10 luglio 2010

Indirizzo: via Paritario, 61 Grottaglie

Provincia: Taranto

Orario di apertura: 20.00 - 22.30

Sito internet: www.co61.eu

Per informazioni: 3920782771

E-mail: info@co61.eu


De-Finire è il progetto che l’artista salentina Marina Martucci porterà alla Co.61 di Grottaglie il 3 luglio e presso il Palazzo Turrisi di Lecce il 12 Luglio.
Frutto di una ricerca rigorosa e determinata, la personale presenterà una serie di tele monocromatiche di formato ridotto e dagli effetti craquelè, realizzate attraverso una lenta cottura di semplici elementi,sottoposti, altresì, ad estenuanti processi di essiccazione ed asciugatura.
Questi lavori si possono definire come modulazioni coloristiche raffinate da cui si dipanano fitti intrecci di screpolature e microcrepe, il tutto eseguito con fabrilità sapiente e con un gusto particolare per la trattazione della materia , riveniente dallo studio delle tecniche di realizzazione dei dipinti rinascimentali. L’artista utilizza il linguaggio del decadimento naturale indirizzandone ed ordinandone i processi al fine di mediare il conflitto tra vitalità e distruzione della materia così screpolata, elaborando superfici in cui gli avvenimenti accadono o non esistono per niente.
Attraverso la sua ricerca l’artista ottiene una simbiosi tra tutte le coordinate della sua creazione.
Richiamando l’idea del trascorrere del tempo non come rimpianto ma come elemento mobile per diventare vita per il presente, riaffida alla tramatura tutta l’efficacia espressiva dell’opera e, con l’ausilio di colorazioni spontanee,riscrive esteticamente quest’ esperienza offrendo un unico tempo di percezione .
È l’arte che ritorna sui propri passi,sui propri elementi fondanti, sui problemi della forma e della materia. Un’arte che si attua in una reinterpretazione di modulazioni stilistiche e in una estrema distillazione formale, perfetta coincidenza di significante e significato.
Ogni opera tende compatta , ponderosa e quasi elementare, non più asettica ma pura, intatta quanto traslata e trasformata,soprattutto stravolta nella sua composizione materiale che non lascia intravedere tutti i procedimenti esecutivi e tutti gli avvertimenti del tempo.
Il controllo di questa sensualità materica porta ad una estrema semplicità formale e la verità dei procedimenti sposta il minimo di immagine o l’immagine minima verso un massimo di immaginazione, evocando una linea temporale instabile che, in alcune occasioni, si estende all’indietro verso il passato, in altre si allunga verso futuri imprevedibili, un’allusione ad una struttura altra dove il de-finito diventa mai-finito.


 



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